La festa della “Cinta”
La festa della "Cinta" è una festa che si svolge ogni prima domenica di maggio e pare abbia avuto origine nella seconda metà del XVII secolo, ripresa, poi, con più
entusiasmo dopo il terremoto del 1783. In quel periodo quei luoghi furono colpiti da una terribile carestia, seguita da pestilenza, quindi le genti di quelle contrade decisero di porsi sotto l'alta protezione della Madonna. Un singolare pellegrinaggio, formato anche dagli abitanti delle contrade vicine, accorse al Pettoruto e ai piedi della Madonna venne formata una "recinzione" simbolica, un muro contro il male, da qui il nome "Cinta". Il morbo non varcò quei confini idealmente sbarrati, e con il ritorno della primavera tutto ritornò a fiorire e si gridò al miracolo. Da allora la prima domenica di maggio si perpetua questa consuetudine e si va in processione a ringraziare la Madonna. Una fanciulla vestita di bianco reca un cesto di vimini foderato di candida seta ed adorno di fiori contenente una lunga cordicella imbevuta di cera: la "CINTA". La fanciulla, col sacro fardello sulla testa, lascia la chiesa matrice preceduta dal sacerdote e seguita dai fedeli e a piedi si percorre la vecchia strada che conduce al Pettoruto. Qui viene celebrata una solenne messa e benedetta la "cinta" che poi viene ridotta in piccoli pezzi e distribuita ai fedeli per accenderla nei momenti di grave bisogno. Questa festa una volta veniva celebrata anche in altri comuni limitrofi ma da qualche anno in quà si svolge solo a San Sosti.
Anche in Argentina, la comunità di San Sosti ha mantenuto viva questa tradizione. Infatti, domenica 3 maggio, in una fresca mattinata il piccolo popolo dei devoti della Madonna del Pettoruto si è riunito nella sua cappella di San Isidro per celebrare la Santa Messa e poi andare in processione fino alla sede abruzzese, dove si è svolto il pranzo. Il presidente dellassociazione ha ricordato, in particolar modo, l’impegno di Franca Alì, che, nonostante la malattia della mamma, ha lavorato per il successo della festa.
La festa della "Cinta" è una festa che si svolge ogni prima domenica di maggio e pare abbia avuto origine nella seconda metà del XVII secolo, ripresa, poi, con più
entusiasmo dopo il terremoto del 1783. In quel periodo quei luoghi furono colpiti da una terribile carestia, seguita da pestilenza, quindi le genti di quelle contrade decisero di porsi sotto l'alta protezione della Madonna. Un singolare pellegrinaggio, formato anche dagli abitanti delle contrade vicine, accorse al Pettoruto e ai piedi della Madonna venne formata una "recinzione" simbolica, un muro contro il male, da qui il nome "Cinta". Il morbo non varcò quei confini idealmente sbarrati, e con il ritorno della primavera tutto ritornò a fiorire e si gridò al miracolo. Da allora la prima domenica di maggio si perpetua questa consuetudine e si va in processione a ringraziare la Madonna. Una fanciulla vestita di bianco reca un cesto di vimini foderato di candida seta ed adorno di fiori contenente una lunga cordicella imbevuta di cera: la "CINTA". La fanciulla, col sacro fardello sulla testa, lascia la chiesa matrice preceduta dal sacerdote e seguita dai fedeli e a piedi si percorre la vecchia strada che conduce al Pettoruto. Qui viene celebrata una solenne messa e benedetta la "cinta" che poi viene ridotta in piccoli pezzi e distribuita ai fedeli per accenderla nei momenti di grave bisogno. Questa festa una volta veniva celebrata anche in altri comuni limitrofi ma da qualche anno in quà si svolge solo a San Sosti.
Anche in Argentina, la comunità di San Sosti ha mantenuto viva questa tradizione. Infatti, domenica 3 maggio, in una fresca mattinata il piccolo popolo dei devoti della Madonna del Pettoruto si è riunito nella sua cappella di San Isidro per celebrare la Santa Messa e poi andare in processione fino alla sede abruzzese, dove si è svolto il pranzo. Il presidente dellassociazione ha ricordato, in particolar modo, l’impegno di Franca Alì, che, nonostante la malattia della mamma, ha lavorato per il successo della festa.
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